Diciotto
Il 18 è il numero che di solito nella mia vita corrisponde agli inizi. Il 18 maggio sono nati i Turkish Café, una domenica, dopo essere usciti di casa al numero 18 dove vivevamo a Bruxelles, il 18 febbraio abbiamo fatto il primo vero concerto, il 18 aprile è stato il primo live de La Terapia Latina. Così, mi sono fatto un giro in rete per trovare i suoi significati e le sue ricorrenze (stringo all’essenziale).
E’ un numero composto da 1, inizio, novità, istinto, e 8, abbondanza e infinito. Il 18 incoraggia e sostiene la prosperità, le fini e gli inizi, la ciclicità e la fiducia. Insomma, se avete voglia di intraprendere un cammino importante, soprattutto interiore, sarà il momento. Considerando anche che nella smorfia il 18 è il sangue, ci vorrà sicuramente molta grinta, non puntate a un 18 politico, e se siete maggiorenni, questo numero è stato già importante, se non lo siete, presto lo sarà. Personalmente ho un debole per quei numeri che si trovano tra due numeri primi, così come il 18 sta tra 17 e 19. I fissati di matematica sapranno anche che i Maya avevano un anno di diciotto mesi, che è uguale al doppio della somma dei suoi stessi numeri e che è la somma di 3,4,5,6. I più mistici sanno già che i Druidi utilizzavano l’alfabeto degli alberi, denominato Ogham, per riti divinatori, e che questo alfabeto si componeva di 18 lettere (5 vocali e e 13 consonanti); ciascuna di queste lettere prendeva il nome dell’albero del quale è l’iniziale. Gli storici un po’ amanti del mistero sanno che 18 sta per Adolf Hitler, prendendo spunto dalle sue iniziali, forse collegandolo anche alla somma di 6,6,6. I più religiosi sanno che le anime dei Giusti, citate nella Bibbia, giungono su 18 colonne profumate, che la letteratura buddhista menziona le 18 condizioni di Buddha e che i Bonzi, durante le loro preghiere, usano un rosario composto da 18 grani.
Il dettaglio che mi affascina di più è però uno più sottile ed esoterico, o meglio, molto più bello e pratico: il 18 è un numero femminile, così come la somma di 1 e 8 fa 9, anch’esso un numero legato alla donna e alla generazione di nuova vita. Per gli ebrei, il cui alfabeto è legato direttamente ai numeri, il 18 vuol dire “vita”. Nei tarocchi la carta numero diciotto è la luna, e la luna è donna. Mi piace pensare dunque a questo nuovo anno come a una donna, con i suoi pregi e difetti, le sue virtù e i suoi limiti, la sua bellezza e rotondità intrinseca, come un 8 tondo tondo che sono seni e sono occhi, numero di infinito, con la sua abbondanza e il suo mistero. Mi piace pensare che, come terra, è fertile se uno pensa che lo sia, dando la propria impronta digitale alla vita, con intenzione, con sangue e perfezione, e che i nuovi propositi siano sempre guidati dalla fiducia.
Daje 18, luna controversa, piena di abbondanza, facci vedere il mondo com’è. E portaci qui dentro, portandoci lontano. Buona fine, e buon inizio!
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julian è bellissimo ciò che scrivi….anch’io sento che questo anno sarà bello intenso coraggioso…e VIVO.
Io sono nata il 18 del mese di Agosto.
Il 18 lo amo più del mio nome.
buon anno caro Julian.
☺❤Cristina
Splendida Cristina! Grazie!
…il tuo nome è dato da due parole di 8 lettere 😉